Siamo convinti, come già Epimenide, che la storia è profezia
del passato. E siamo convinti anche che la ricerca storiografica abbia indicato
senza esitazioni che sulla persona umana, nella sua natura e nei suoi rapporti,
giammai fu fatta tanta luce come nella cultura umanistica.
Al centro di tutte le sue scoperte e di tutte le istanze, l'Umanesimo afferma
che la persona è identica e progressiva in qualsiasi cultura. Di proprio gli
umanisti ritengono che la dignità dell'uomo coincida con la libertà e che,
grazie alla razionalità, egli è divino: è imago Dei. In tal senso l'Umanesimo è
permanenza di radici, di semi e di costume. È dignità dell'uomo la possibilità
di governare la vita e di incidere nella storia, perché contro le forze della
Fortuna egli oppone la Virtù operosa, ossia creativa. Dignità dell'uomo è ancora
il diritto attivo alla libertà di pensiero, di coscienza e di domanda contro
ogni costrizione.
L'umanista è perciò alieno dalla gerarchia delle civiltà, perché ritiene che
dappertutto e in ogni tempo l'uomo abbia le medesime virtù essenziali. Anzi
l'umanista propone l'osmosi di queste virtù, ovvero dei pensieri, delle
istituzioni e delle conquiste di ogni cultura, passata e contemporanea. Lo
dimostrano le concordanze colte nelle civiltà dell'Egitto, dell'Oriente, del
Giudaismo del Cristianesimo, dell'Islam e di ogni altra esperienza umana
conosciuta: l'Umanesimo è perciò un crogiuolo. Ed è anche l'idea, espressa
anzitutto da Dante, che ciò che non può l'uomo singolo, lo possa la humanitas,
ossia il coordinamento, ideale e fattivo, delle capacità umane. Senza questa
visione l'umanità sarebbe rimasta sostanzialmente immobile, non sarebbero nate
né la poesia né la scienza. E perdendo questa visione la scienza moderna, nata
dall'Umanesimo, non sarebbe più strumento di conoscenza e di liberazione, ma
scientismo, annientamento dello spirito e quindi dell'etica.
È per questo che nella crisi gravissima, e tuttavia feconda, che l'umanità tutta
intera sta attraversando - col rischio di sostituire ai valori etici e storici
l'utile individuale, le divisioni aggressive e il bisogno pigro di autorità
ordinatrici - occorre ripensare l'Umanesimo.
Per Leonardo è valore primario la fatica della mente nella ricerca del vero.
Abbiamo appreso dai maestri di ogni tempo e di ogni popolo che nelle ore della
confusione si deve ritrovare il fondamento. Perciò facciamo proprio, e lo
estendiamo, un pensiero di Rainer Maria Rilke secondo il quale ad ogni svolta
storica l'umanità deve interrogare Michelangelo, che Kant ritiene il primo dei
moderni. Noi proponiamo di interrogare l'Umanesimo e domandiamo ai responsabili
del governo civile di ogni nazione, e specialmente a quanti nell'Umanesimo
riconoscono le proprie radici, di incentivare o di istituire la ricerca
umanistica dovunque e in ogni modo possibile, a cominciare dalla scuola. Ma
subito, prima che venga smarrito del tutto il senso universale della persona
umana e prima che si dissolva la percezione dello spirito e delle sue esigenze.
10 giugno 1993
Primi promotori e sottoscrittori:
Remo Bodei; Ferdinando Bologna; Massimo Capaccioli; Vincenzo Cappelletti;
Francesco Cossiga; Biagio De Giovanni; Hans-Georg Gadamer; Eugenio Garin;
Gerardo Marotta; Vittorio Mathieu; Walter Pedullà; Ilya Prigogine; Giovanni
Pugliese Carratelli; Giorgio Salvini.
Antonio Bassolino, Sindaco di Napoli;
Samuel R. Insanally, Presidente delle Nazioni Unite;
Egon Alfred Klepsch, Presidente del Parlamento Europeo;
Antonio La Pergola, Presidente Commissione Cultura del Parlamento Europeo.
W. Achterberg; Hans Achtermuis; Giovanni Aquilecchia; Marina Ayala; Paola
Barocchi; Reinhard Brandt; Francisco Bravo; Iliana Cardoso; Roque Carrion Wam;
Luis Castro Leiva; Michele Ciliberto; Paul Cobben; Rafael Tomas Colderz; Umberto
Colombo; Giovanni Conso; Philippe Cuvillier; Romeo De Maio; Nancy Angelo de
Rodriguez; Massimo Desiato; Vincent Fuccillo; Francesco Gabrieli; Marcello
Gigante; Giovanni Grasso; Renato Grispo; Yves Hersant; Gaspare Lavegas; Michel
Lerner; Harry Lintsen; Nicola Mancino; Aldo Masullo; Ernesto Mayz Vallenilla; T.
C. Meijering; Aniello Montano; Fabio Morales; Antonino Murmura; Giovanni
Nencioni; Nuccio Ordine; Antonio Parlato; Antonio Pasquali; Livia Pomodoro;
Carla Rocchi; Fernando Rodriguez; Andries Sarleemijn; Giuseppe Scalera; Alain
Segonds; Arturo Serrano; Fulvio Tessitore; Berna Toscani; Imre Toth; Silvio A.
Ulivi; Pedro Pablo Urriola F.; Alfredo Vallota; Maartin Van Nierop; Paul Van
Tonggren; Cornelis Verhoven; Raquel Vinaccia; A.F. Vuipers; Corima Yoris.
|