Hommage à Gerardo Marotta
Questo è un omaggio a più voci, provenienti da paesi diversi e articolato su registri differenti, ma nello stesso tempo consonanti. Queste parole sono indirizzate a Lei, che dà forma e slancio ai loro contenuti. Esse esprimono riconoscenza. Così la presentazione di questa polifonia deve avere lo stesso significato, un riconoscimento della riconoscenza all’indirizzo di colui che ne è l’ispiratore.
Questa presentazione, una ouverture in minore, vuol essere un assaggio dei “brani” che seguono. Mi soffermerò su quattro aspetti. Considereremo insieme la ragione che opera nella storia e il modo in cui il pensiero e l’azione dell’Avvocato si inseriscono nel solco della nostra Rivoluzione e la proiettano nel tempo presente. Un secondo aspetto mostra l’universale all’opera nel particolare, la costituzione di una nuova Repubblica delle Lettere (“al vero filosofo ogni terreno è patria”, diceva Giordano Bruno) e la preparazione della nuova Europa. Un terzo aspetto riguarda il ruolo centrale della filosofia, ma in connessione necessaria con la scienza, l’arte e il linguaggio. Infine emerge in questa polifonia un invito a tutti coloro che danno prestigio al pensiero, perché varchino la soglia dell’ospitale Palazzo Serra di Cassano, passando per il portone principale riaperto per tener fede a una promessa, da quando la democrazia è tornata nella città.
Lei, Avvocato, procede nel mondo con passo deciso facendosi gioco delle frontiere, Lei che pubblica in altre lingue tante opere e che fa risonare l’Appello per la filosofia nel palazzo delle Nazioni Unite e al Parlamento di Strasburgo.
Nel conferirLe il titolo di dottore honoris causa la Sorbona esprime il riconoscimento della sua operosità, in perfetta armonia con la vocazione autentica, europea, critica e civile di questo luogo. Questo riconoscimento si illustra in Lei con la luce dei paesi del sud, quella che ci attrae verso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che è la sua dimora. Così nei nostri ambienti entra un poco di Napoli, dei martiri del 1799, di Vico, Galiani e Croce. RendendoLe questo onore, noi ci apriamo, a nostra volta, alla dimensione di pensiero che Lei ci offre.
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