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ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI

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Ioanna Kuçuradi
Università Haccetepe di Ankara
Presidente della Federazione Internazionale delle Società di Filosofia

L’impegno per la filosofia

Ho incontrato da non molto tempo l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. La prima volta fu nel 1993, a Mosca, in occasione del diciottesimo Congresso mondiale di filosofia. In effetti debbo la conoscenza dell’Istituto al fatto che durante quel Congresso fu diffuso l’ “Appello per la filosofia” che era stato lanciato dallo stesso Istituto insieme all’Istituto della Enciclopedia Italiana e al Dipartimento Scuola Educazione della RAI Radiotelevisione italiana. In seguito, nell’inverno del 1993, io stessa pubblicai l’ “Appello” nel Bollettino della Federazione internazionale delle società di filosofia. Voglio leggere una parte di questo testo, che è un anello importante nella catena di iniziative che ci ha portato a quella di oggi: 
«Nonostante sia da tutti riconosciuta l’indifferibilità di un confronto razionale delle esperienze culturali del mondo, l’incontro tra le diverse civiltà è stato ed è segnato da un appiattimento dei costumi e delle forme espressive, oppure dalla perdita della memoria storica: piuttosto che le rispettive virtù, ciascuna civiltà scambia con le altre i difetti, gli aspetti deteriori. […] Nelle scuole di molti paesi, l’insegnamento della filosofia e della storia del pensiero scientifico è da sempre ignorato o si riduce sempre più: milioni di giovani studenti ignorano finanche il significato del termine filosofia. Noi educhiamo talenti tecnico-pratici e atrofizziamo il genio dell’invenzione filosofica. Ne consegue che vi sono sempre meno persone che comprendono – o sono effettivamente in grado di comprendere – la connessione dei fattori che costituiscono la realtà storica. E invece oggi il mondo ha più che mai bisogno di forze creative. Per stimolare la creatività abbiamo bisogno di una educazione al giudizio e perciò di uomini educati alla filosofia. […] In questa straordinaria e sconvolgente ora della storia, quando il termine umanità comincia ad assumere il significato di tutti gli uomini, vi è necessità di un orientamento civile. Vi è necessità della filosofia».
Durante il medesimo Congresso fui intervistata dal prof. Hösle sulla mia teoria dei valori per la serie di interviste di Filosofia sociale e politica della Rai, promosse dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Un altro anello della catena degli sforzi per promuovere la filosofia e l’educazione filosofica è stata la “Paris Declaration for Philosophy”, firmata al convegno dell’UNESCO del febbraio 1995, al termine del progetto su “Filosofia e democrazia nel mondo”,
Vorrei qui sottolineare quattro punti della dichiarazione: 
- Tutti gli individui in ogni luogo dovrebbero essere messi in condizione di impegnarsi nella ricerca filosofica in tutte le sue forme e in tutti i luoghi in cui possa essere praticata;
- l’insegnamento della filosofia dovrebbe essere conservato o esteso dov’esso già esiste, introdotto dove non esiste e designato esplicitamente come “filosofia”;
- l’insegnamento della filosofia dovrebbe essere fornito da insegnanti qualificati, preparati specificatamente per questo scopo, e non dovrebbe essere subordinato ad alcuna istanza economica, tecnica, religiosa, politica o ideologica;
- restando indipendente, l’insegnamento della filosofia dovrebbe, in tutti i casi possibili, essere collegato a una formazione accademica o vocazionale in ogni campo.
Come continuazione di questi sforzi, la FISP propose nel 2000 l’istituzione di una “Giornata della filosofia”, che sarà celebrata dall’UNESCO domani. L’incontro attuale costituisce la prima attività di questa “giornata”.
Cinque anni dopo il Congresso di Mosca ho avuto modo di visitare l’Istituto di Napoli due volte e di assaporarne così l’atmosfera. La prima visita era connessa a un convegno nell’ambito del progetto “Etica universale” dell’UNESCO nel 1998, la seconda avvenne in occasione di un convegno organizzato dalla FISP in cooperazione con l’Istituto nel 1999. Queste visite sono la fonte della mia ammirazione per l’Istituto. In particolare, voglio qui esprimere la mia ammirazione per l’avvocato Marotta, che ho avuto modo di incontrare durante questi convegni a Napoli e desidero dare testimonianza del lavoro che egli svolge insieme col professor Gargano. L’avvocato Marotta costituisce, a mio parere, un esempio significativo di quello che una persona dedita a una causa può realizzare. Desidero anche esprimere la mia cordialità per il professor Gargano, che fa le cose, senza parlarne. È l’esempio opposto di coloro che amano soltanto parlare e aspettano che gli altri facciano il lavoro. Desidero congratularmi con entrambi e ringraziarli, e con essi tutti i membri della famiglia dell’Istituto per i loro contributi alla filosofia. Auspico anche che i governi di altri Paesi prendano esempio da quello che ha fatto il governo italiano per sostenere l’opera dell’Istituto e desidero concludere il mio discorso esprimendo la speranza che coloro che in futuro continueranno l’opera dell’avvocato Marotta e del professor Gargano condivideranno il loro entusiasmo e la loro consapevolezza della missione della filosofia nel mondo d’oggi.

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