Formazione docenti

CF - “Comprendere la mente”. L’eredità di Wittgenstein alla luce degli sviluppi della filosofia della mente contemporanea

22-25 marzo 2021 | ore 16

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I docenti iscritti al corso tramite il portale SOFIA dovranno completare la loro formazione secondo quanto indicato dal programma accessibile sulla classe virtuale Moodle, dove sono contenute tutte le informazioni necessarie per partecipare al corso. Le credenziali per l’accesso a Moodle vengono rilasciate attraverso l’indirizzo di posta elettronica utilizzato per iscriversi.


I docenti non iscritti al corso tramite il portale SOFIA, che volessero seguire i seminari e ricevere un attestato di frequenza (che non equivale all’attestazione del corso di formazione) possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., comunicando nome, cognome, scuola di appartenenza, seminario che si intende seguire e data/e di frequenza. Riceveranno il link per partecipare al seminario tramite la piattaforma Zoom. L’attestazione sarà consegnata, previa validazione della presenza durante il seminario, al termine dell’attività.


Per il pubblico che volesse seguire in diretta il corso sulla piattaforma Zoom è invitato a inviare la propria adesione all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Laboratorio

“Comprendere la mente”.
L’eredità di Wittgenstein alla luce degli sviluppi della filosofia della mente contemporanea
A cura di Simona Tiberi (Università di Perugia)

lunedì 22
Silvana Borutti (Università di Pavia)
“Sentire come” e “sentire con”: comprensione ed esperienza degli altri in Wittgenstein

martedì 23
Marina Sbisà (Università di Trieste)
Wittgenstein. Dal solipsismo indicibile all’intersoggettività praticata

mercoledì 24
Simone Gozzano (Università dell’Aquila)
Wittgenstein, stati mentali e disposizioni

venerdì 25
Massimo Marraffa (Università Roma Tre)
Wittgenstein e il problema della conoscenza di sé

La visione terapeutico-grammaticale della filosofia come liberazione dai “crampi” del linguaggio mentalistico e psicologico opera nel secondo Wittgenstein seguendo linee carsiche di investigazione di fenomeni quali l’intenzionalità, la comprensione, il significato, la procedura del seguire una regola, la percezione, l’approccio alle menti altrui, il linguaggio delle sensazioni, a partire comunque da una posizione antifondazionalista (sul piano epistemologico) e anticognitivista (sul piano psicologico). Con l’indebolirsi, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, dell’originario paradigma cognitivista funzionalista dello studio della mente, attraverso gli sviluppi più recenti delle neuroscienze e il raffinarsi degli strumenti concettuali e metodologici che consentono di segnalare in modo nuovo le differenze nell’analisi di livelli del mentale (livello scientifico-neurofisiologico, livello sub-personale di elaborazione di informazioni, livello fenomenologico o personale della coscienza, dimensione della coscienza “incorporata” e della coscienza “estesa”), si assiste oggi a un possibile rinnovato confronto con le riflessioni del filosofo austriaco circa alcuni tra i temi centrali del dibattito sulle teorie della mente contemporanee: il problema delle altre menti, la natura fenomenica del vissuto o dei qualia, il problema dell’internismo/esternalismo del significato dei contenuti mentali, quello dell’autocoscienza e dell’autoinganno.