Nel ribadire la funzione attiva e autonoma dell’arte, quale forma di pensiero in grado d’intervenire e rispondere alle esigenze controriformistiche della Chiesa, la lezione è dedicata all’impegno architettonico di Michelangelo a Roma. Giulio Carlo Argan analizza in primo luogo la Piazza del Campidoglio, luogo che rappresenta l’«universalità» del mondo, concentrato e configurato simbolicamente nel centro della città, intesa come Stato. Segue poi lo studio del Palazzo Farnese, costruito sul progetto del Sangalli. Esso permette allo storico e critico d’arte di mostrare come il programma di Michelangelo architetto sia volto a “risemantizzare” l’esistente, così da intervenire ed entrare nella storia per cambiarne e rovesciarne il significato. Infine, attraverso una lettura retrospettiva dell’opera di Michelangelo via Gian Lorenzo Bernini, Argan sottolinea, da un lato, la sensibilità artistica del Bernini nel suo stesso risignificare, conservare e assorbire nella propria immagine di San Pietro il concettualismo architettonico di Michelangelo, così come Michelangelo aveva risignificato Bramante a Firenze; dall’altro avvalora l’idea del passaggio, nell’opera del Buonarroti, da un programma architettonico a un disegno urbanistico in senso più generale.
- Leonardo Benevolo, L’infinito in città: la vicenda di Piazza San Pietro a Roma, 24-27 ottobre 1989
- Sebastian Schütze, Michelangelo nel Seicento: la fortuna critica dell’artista divino tra scienza, letteratura e arti figurative, 4-7 giugno 2012
- Massimo Firpo, La crisi religiosa del Cinquecento e le origini della Controriforma, 24-26 aprile 1989
Lezione del 24 aprile
Lezione del 25 aprile
Lezione del 26 aprile