Seminario
Delfina Giovannozzi (ILIESI-CNR)
Testi e temi della filosofia e della trattatistica d’amore
Lunedì 12
La traduzione ficiniana del Simposio platonico e l’ innesco della “conflagrazione erotica” rinascimentale
Martedì 13
I Dialoghi d’amore di Leone Ebreo, un bestseller del Cinquecento
Mercoledì 14
Il Dialogo della infinità di amore di Tullia d’Aragona, tra platonismo e aristotelismo
La fitta e disomogenea produzione di scritti di argomento amoroso innescata dalla traduzione ficiniana del Simposio platonico rappresenta un fenomeno filosofico-letterario di assoluto rilievo. Tra la metà del XVI secolo e il primo Seicento, accanto a scritti di pregevole spessore teorico, si registra infatti il proliferare di una notevole messe di lavori nei quali vanno gradualmente perdendo energia i temi che avevano costituito il cardine teorico di questo genere ibrido, a metà strada tra filosofia e letteratura. Il discorso amoroso divenne allora una delle questioni attorno alle quali dibattere facendo sfoggio di erudizione e talento retorico, dando prova di saper variare all’infinito, senza per questo distanziarsene nella sostanza, la ‘verità’ platonico-ficiniana. Nel corso del seminario verranno esaminati alcuni momenti fondamentali di questo dibattito culturale, tentando di restituire almeno in parte la complessità di un panorama eterogeneo e multiforme; particolare attenzione sarà dedicata al Libro dell’amore di Marsilio Ficino (la cui redazione fu completata nel 1469, benché l’edizione a stampa sia di molto posteriore: 1484 per il testo latino, 1544 per la versione volgare), ai Dialoghi d’amore (Roma, 1535) di Leone Ebreo e al Trattato della infinità di amore (Venezia, 1546) di Tullia d’Aragona, prima autrice a calarsi nell’agone filosofico affollato dalle voci maschili.