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Seminario

Roberto Finelli (Università Roma Tre)

Il parallelismo e l’intreccio tra Logica e Storia nell’idealismo tedesco

Martedì 2
La Monadologia di Leibniz come fondazione dell’ idealismo tedesco

Mercoledì 3
Fichte: l’Idea come Assoluto di realtà. La lettura hegeliana della storia. Dall’astrazione logica all’astrazione reale

giovedì 4
Hegel e la ricezione dell’economia classica. Adam Smith e Newton: una concezione astronomica della società moderna, al di là della tradizione gius-contrattualistica


venerdì 5
Hegel e l’intelletto come orizzonte logico della società civile moderna. La mediazione che scompare

Leibniz individua la tessitura più vera e autentica del reale con il suo conoscersi, dando avvio all’idealismo tedesco. Dalla concezione leibniziana della materia come grado infinitesimo ed estremo della passività rappresentativa della monade trae origine la teorizzazione fichtiana del Non-io come luogo, anch’esso, di passivizzazione dell’attività tetica dell’Io. Ne consegue una teoria dell’Assoluto come Assoluto di libertà. Coniugando questa tradizione con le acquisizioni dell’economia politica anglosassone, Hegel pone le basi per pensare il rapporto tra società civile e Stato al di fuori della concezione gius-contrattualistica, e pone il dualismo tra società economico-civile e Stato politico come orizzonte generativo e costitutivo della modernità. In questo senso Hegel ritiene la società civile, in quanto sistema dei bisogni e del mercato, strutturata secondo una “logica dell’intelletto”, per la quale individuale e universale, empiria e concetto, compongono la realtà sociale moderna rimanendo l’uno fuori dell’altro. Le relazioni estrinseche dell’intelletto costituiscono dunque gli istituti della socializzazione moderna, garantendo da un lato la libertà individuale ma nello stesso tempo assegnando agli istituti sociali la caratteristica di un'astrazione, che rende per definizione non aporetica, ma complessa e contrassegnata da molte rigidità la riproduzione del singolo e dell’intero.