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Laboratorio
Metamorfosi della retorica: tradizioni, fratture, fondazioni
A cura di Elisa Bacchi (Università di Pisa, IISF) e Amalia Salvestrini (Membre associé, Laboratoire d’études sur les monothéismes, Paris CNRS-EPHE (UMR 8584, IISF))
Tra medioevo e modernità la retorica si presenta come un oggetto prismatico. Continuità e fratture trovano in essa sia uno specchio fedele sia un campo di tensioni che la definiscono non come thesaurus, ma come forza attiva e trasformativa. Lungi dall’essere mero orpello del discorso, la retorica rivendica l'appartenenza al contingente, alle circostanze, al kairos e delinea una forma critica e argomentativa della ragione che si svolge nella regione del probabile e si rifrange negli altri saperi che in essa trovano fondamento, attraverso una dinamica in cui a ridefinirsi è il campo della retorica stessa.
Lunedì 8, ore 16
Fosca Mariani (Università di Tours)
L’ideale del buon oratore dal Medioevo al Rinascimento: Cicerone tra filosofia e retorica
Martedì 9, ore 10
Renato de Filippis (Università di Salerno)
Predicazione ed eloquenza. Modelli medievali di retorica a partire da Agostino
Martedì 9, ore 16
Elisabetta Di Stefano (Università di Palermo)
Tra retorica ed estetica. Leon Battista Alberti e il problema dell’ornamento
Mercoledì 10, ore 10
Giuliano Mori (Università degli studi di Milano Statale)
Retorica barocca e indagine naturale tra Cinque e Seicento
Mercoledì 10, ore 16
Giuseppe Patella (Università di Roma Tor Vergata)
“L'eloquenza non è altro che la sapienza che parla". G. Vico tra retorica, filosofia e Barocco
Giovedì 11, ore 16
Elio Franzini (Università degli studi di Milano Statale)
Metamorfosi della retorica nella modernità