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Laboratorio
Immagini e immaginazione nel Cinquecento
A cura di Laura Cesco-Frare (Università di Udine, IISF), Virginia Lauria (Sapienza Università di Roma, IISF), Ilaria Ottria (SNS Pisa, IISF)
Sulla scia del famoso passo del De anima aristotelico (432a), in cui si sottolinea come la conoscenza umana sia fondata sulle immagini, la natura e le potenzialità della facoltà immaginativa sono state al centro di numerose riflessioni. In particolare, dato il ruolo di mediazione tra le impressioni provenienti dall’esterno e il processo di rielaborazione di volta in volta effettuato, l’immaginazione è stata considerata tanto come semplice capacità di conservazione di immagini percepite, quanto come virtus combinatoria, in grado di creare immagini nuove a partire da quelle già note. Sin dal XV, ma soprattutto nel corso del XVI secolo, la tendenza ad analizzare separatamente i singoli aspetti dell’immaginazione lascia spazio a un approccio di più ampio respiro, in base a cui essa viene studiata come facoltà organica e unitaria finendo per investire una molteplicità di campi d’interesse, che costituiscono il cuore pulsante della cultura rinascimentale: filosofia, scienza, letteratura, arte, politica.
Martedì 23, ore 16
Immagini e arti della memoria
Andrea Torre (Scuola Normale Superiore di Pisa)
Le arti della memoria fra teoria e prassi: alcune esemplificazioni fra XV e XVII secolo
Mercoledì 24, ore 10.30
Immagini e politica
Gaetano Lettieri (Sapienza Università di Roma)
Typos e fabula in Lutero
Mercoledì 24, ore 16
Emblemi, imprese
Guido Giglioni (Università di Macerata)
Pensare, descrivere e disegnare: la filosofia emblematica come arte dell'animazione da Alciato a Vico