Archivio delle attività

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15 maggio 1984
Discorso inaugurale al convegno
Marsilio Ficino e il ritorno di Platone

La pubblicazione di tutte le opere di Platone in latino da parte di Marsilio Ficino fu un fatto  destinato a incidere per mezzo millennio sullo spirito dell'Occidente, come ebbe a dire Paul Oskar Kristeller, il più grande studioso di Ficino nella nostra epoca; un evento che può essere interpretato come una rivoluzione filosofica e religiosa che si fece preludio di una rivoluzione astronomica e scientifica in senso pieno.
Garin sottolinea l'esigenza di valutare, accanto alla rilevanza epocale del ritorno di Platone, il carattere specifico dell'influenza esercitata da Ficino, che pur non comparendo in prima persona, offre dei dialoghi una chiave di lettura del tutto peculiare, “di parte”, quale filosofia in cui si riassume tutta la tradizione speculativa orientale e greca - fino al suo coronamento nel cristianesimo -, e che nella sintesi di filosofia e religione si inscrive in un grande progetto di riforma spirituale per la riunificazione dell'umanità. A rafforzare la tesi di un “timbro peculiare” della lettura teologica e ontologica che Ficino dà di Platone e della priorità assegnata a Plotino quale miglior interprete di Platone, interviene anche la valutazione della distanza che essa segna rispetto alla diffusione dell'inizio del  Quattrocento, anche in ragione degli interessi di Leonardo Bruni, forse il traduttore più significativo di Platone prima di Ficino: un Platone radicato nella vita e nel dramma di Socrate, con l'attenzione che lo accompagnava ai temi della giustizia, delle leggi, dello Stato.
Nella seconda metà del secolo la lettura di Platone si intreccia con un programma cultuale e religioso che collega l'opera di Ficino ai progetti di Cosimo de' Medici e alla presenza dei Greci a Firenze. Estremamente significativa è la continuità ideale che Ficino stabilisce in questo senso con l'opera di Giorgio Gemisto Pletone, che aveva appunto a Firenze trovato ascoltatori d'eccezione per la sua propaganda di una riforma politica e religiosa in cui Platone era letto nel quadro del recupero di una “sapienza antichissima”, fondata sull'unità fra l'uomo e il divino, e mirata all'unificazione di tutto il genere umano.

  • Marsilio Ficino e il ritorno di Platone. Intervengono: Walters, Voci, Kaske, Klutstein, Hankins, Muccillo, Allen, Pugliese Carratelli, Tinkaus, Mohoney, Garin, Purnell, 15-16 maggio 1984
  • Marsilio Ficino e il ritorno di Platone. Studi e documenti, a cura di Gian Carlo Garfagnini, Olschki, Firenze 1986.
    Contributi di M.J.B. Allen, A.A. Bertossi, V. Branca, P. Castelli, A. Chastel, B.P. Copenhaver, J. Domanski, E. Garin, S. Gentile, J. Hankins, C.V. Kaske, I. Klutstein, P.O. Kristeller, G.M. Landau, E. Lodi, F. Luccio, E.P. Mahoney, J.-C. Margolin, M. Muccillo, S. Niccoli, O. Pelosi, F. Purnell Jr., M. Sicherl, C. Trinkaus, C. Vasoli, P. Viti, A.M. Voci, D.P. Walker, A.M. Wolters, Del discorso inaugurale di Eugenio Garin è stata fatta anche una stampa nel 2009 a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Figline Valdarno (Collezione “Microstudi”)
  • Il neoplatonismo nel Rinascimento, a cura e con una premessa di Pietro Prini, Istituto della Enciclopedia Italiana,  Roma, 1993.
    Contributi di M.J.B. Allen, M. Cristiani, G. Ernst, G. Federici Vescovini, I. Klutstein, P.O. Kristeller, E.P. Mahoney, J.-C. Margolin, R. Monterosso, D.E. Pingree, P. Prini, L. Punzo, G. Santinello, F. Secret, M.Torrini, A.M.Vacchelli, C.Vasoli, H.Védrine

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