Archivio delle attività

Tutte le iniziative, ove non altrimenti specificato, si svolgono nella sede dell'Istituto e sono aperte al pubblico.

Quinta lezione
Napoli, 29 maggio 1992
La realtà del passato, l’assente della storia

Come passare dall’epistemologia della storia, ovvero dal problema della “verità” che traversa i tre stadi della prova documentale, della spiegazione e della scrittura, alla questione ontologica della “realtà del passato”? L’ultima lezione esamina la dimensione temporale implicata nel lavoro di ricostruzione storica, al fine di chiarire se il “passato” – «ciò che un tempo fu reale» – possa essere reso intellegibile in altro modo che come persistente nel presente. Lo studio del rapporto tra storia e memoria non manca di offrire una riflessione sull’idea di «eredità» storica e di «debito» nei confronti di coloro i quali, pur assenti nei testi, sono stati presenti nella storia.
Dopo aver sottolineato i presupposti del realismo implicito, comune tanto al costruttivismo epistemologico quanto alle tendenze narrativiste delle filosofie critiche della storia, il quale opera per «de-distanziazione» (Ent-fernung) e tende perciò ad abolire la distanza temporale nel presente della traccia, Ricœur si premura di riformulare in termini più sottili il «realismo spontaneo» proprio allo storico di professione. Procede quindi a tappe, allo scopo di elaborare un «realismo critico» della conoscenza storica che lo conduca ad attestare il primato dell’esperienza di «dipendenza» (espressa appunto dall’idea di “debito”), sull’attività progettuale della rappresentazione del passato.
Se il passato è insieme il grande “assente” della storia e il suo pungolo, ovvero ciò che abita il presente e sollecita le interpretazioni, è proprio a partire da tale assenza che occorre ripensare la nozione di traccia. L’ultima parte della lezione è allora dedicata a precisare come la funzione della traccia sia proprio quella di «far segno», di significare la presenza-assenza del passato. Piuttosto che risolverla, Ricœur ci propone così di «far lavorare» l’aporia inerente alla temporizzazione della storia.

  • Hans-Georg Gadamer, La ricerca fenomenologica ed ermeneutica sulla letteratura e sulle arti, 2-7 maggio 1981
  • Domenico Jervolino, Sviluppi recenti dell’ermeneutica di Ricœur: Identità, Memoria, Riconoscimento, 22-24 novembre 2005

Cerca

Cerca

« Dicembre 2024 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31