Nel 1983 il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali acquisiva al patrimonio dello Stato il settecentesco Palazzo Serra di Cassano e lo destinava in uso all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici perché potesse sviluppare in una sede di adeguato decoro e funzionalità la sua vita, al centro dell’attenzione degli studiosi di tutto il mondo. Un insieme architettonico fra i più notevoli del pur ricco patrimonio storico napoletano veniva così recuperato a un’altissima funzione culturale. La concessione all’Istituto quale sede delle attività di ricerca e formazione è stata ribadita e rinnovata da ultimo con la Convenzione rep. n. 5 del 5 luglio 2019, sottoscritta in data 3 luglio 2019 con il Ministero per i beni e le attività culturali.
Visite guidate
È possibile visitare Palazzo Serra di Cassano telefonando per la prenotazione al numero 081 7642652 (Gabriella Longobardi), oppure inviando un messaggio all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
È possibile inoltre prenotare visite guidate per gruppi di studenti (max 40) accompagnati dai loro docenti. Tali visite saranno integrate da una lezione del professor Arturo Martorelli, con un particolare focus sulle vicende della Repubblica napoletana del 1799.
Durata complessiva: 1 ora e 30 minuti.
Le richieste vanno inviate all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Palazzo Serra di Cassano
Il Palazzo dei duchi Serra di Cassano si erge lungo la via Monte di Dio, non lontano dal collegio militare della Nunziatella, sulla collina di Pizzofalcone, luogo del primo insediamento degli abitanti di Partenope. Il progetto dell'edificio, la cui costruzione, iniziata ai primi del Settecento, si protrasse fino alla seconda metà del secolo, è dell'architetto Ferdinando Sanfelice, che vi compì forse il suo capolavoro nel maestoso scalone che porta al piano nobile. La complessa pianta dell'edificio risente della difficoltà del problema, comunque brillantemente risolto, della collocazione fra le due vie parallele, ma poste su piani diversi, di Santa Maria Egiziaca e di Monte di Dio. Al piperno delle bugne della facciata su via Egiziaca fanno riscontro i toni chiari dell'elegante cortile ottagonale, che dà accesso al vestibolo nel quale si apre il menzionato scalone, dove il piperno delle membrature fa risaltare con effetto veramente suggestivo il bianco marmoreo delle balaustre. Sulla via Monte di Dio prospetta, invece, la grande balconata del piano nobile, che aveva quali sfondi visivi la Certosa di San Martino e il Palazzo Carafa di Sanseverino.
È proprio in questa parte che si apre l'attuale ingresso all'edificio, al quale in origine si accedeva dal portone opposto, quello di via Egiziaca che rappresentava l'ingresso principale, prospiciente su Palazzo reale. Quel portone è però chiuso dal 20 agosto 1799, il giorno, cioè, in cui il giovane duca Gennaro Serra di Cassano, patriota di formazione illuministica, il quale aveva preso parte attiva alla rivoluzione in cui venne rovesciata la monarchia borbonica e instaurata la Repubblica Napoletana, fu prelevato dal Palazzo dalla polizia di Ferdinando IV, tornato al potere; e da quel portone passò per essere condotto al patibolo di Piazza del Mercato, dove, indignato per il plauso della folla allo spettacolo dell'esecuzione, morì dicendo al boia: «Ho sempre desiderato il loro bene, ed essi gioiscono della mia morte».
La scenografica scalinata del Sanfelice anticipa le prospettive dell'ampio salone d'ingresso all'appartamento ducale, dove, negli ambienti che si succedono, i dipinti creano magistralmente illusione di spazi, fra stucchi dorati, damaschi, broccati, lampadari di settecentesca grazia, fino a giungere all'imponente salone degli specchi, oggi luogo dei convegni dell'Istituto.
Se la struttura architettonica del palazzo è legata al nome di Ferdinando Sanfelice, la grazia degli affreschi dell'appartamento ducale è invece legata a quello di Giacinto Diano che raggiunse il meglio di sé illustrando con le storie di Scipione l'Africano la splendida sala settecentesca, la più bella dell'appartamento.
[Liberamente tratto dal testo L'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, di Antonio Gargano, apparso nella rivista «Edilizia scolastica e culturale» - n. 6, settembre-dicembre 1987]
Consulta inoltre:
Teresa Leone, Palazzo Serra di Cassano. tesori di una dimora napoletana del Settecento, Massa Editore, Napoli 2002
Teresa Leone, Serra di Cassano. Un palazzo, una famiglia, la storia, Arte tipografica Editrice, Napoli 2004
E. Podestà, S. Musella, F. Augurio, I Serra, Testo & Immagine, Torino 1999