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Terza lezione
Napoli, 17 giugno 1987
Contraddizione e dialettica in Kant

La dialettica è un tema centrale nella riflessione di Immanuel Kant, il quale non soltanto distingue tra la dialettica generale, ovvero logica dell’apparenza, e la dialettica trascendentale, ovvero critica dell’apparenza, ma si confronta anche con la dialettica aristotelica. L’interpretazione di Kant, tuttavia, si basa su un fraintendimento della dialettica del filosofo greco, che Enrico Berti difende confutando l’interpretazione kantiana.
La difesa della dialettica aristotelica si basa su due argomenti. Il primo riguarda la natura della logica aristotelica. Kant, secondo Berti, identifica erroneamente la metafisica aristotelica con quella tradizionale, che è oggetto della sua critica, nonostante la logica aristotelica non sia prettamente formale. In Aristotele le leggi pensiero non possono infatti prescindere dai contenuti. Il secondo argomento confuta l'identificazione kantiana della dialettica aristotelica con la logica dell’apparenza. Questa valutazione è per Berti infondata in quanto la dialettica aristotelica ha anche un uso scientifico, è anche scienza della verità. La fonte del fraintendimento è individuata nel Philosophisches Lexicon di Johann Georg Walch. Berti chiarisce inoltre l’origine della critica kantiana al principio di non-contraddizione aristotelico come principio di coerenza e significanza: la formulazione stessa che Kant dà di questo principio in termini di identità, ¬(A ⋀ ¬A) sarebbe sbagliata poiché il principio aristotelico di non-contraddizione dovrebbe essere formalizzato con ¬(A ⋀ ¬B).
Per Kant, tuttavia, la dialettica non è solo logica delle apparenze. È anche critica delle apparenze, come emerge nell’ultima parte della Critica della ragion pura, dove il filosofo introduce questo secondo significato del concetto di dialettica tramite l’investigazione della dottrina delle antinomie della ragione nella dialettica trascendentale. Rifacendosi a Zenone di Elea, Kant definisce la critica dell’apparenza come il metodo scettico utilizzato per criticare le quattro antinomie della ragione (cioè le contraddizioni apparenti) in cui cadono i metafisici (ad esempio, Cartesio, Leibniz o Wolff) con la loro pretesa di conoscere il mondo come noumeno, cosa in sé. Essendo contraddizioni apparenti, la dialettica come metodo critico agisce da giudice imparziale e permette di dimostrare la irresolubilità di tutte le antinomie.
L’analisi dell’utilizzo della dialettica come metodo scettico porta Berti ad affermare come paradossalmente proprio Kant, il critico più deciso e radicale della dialettica antica, identificata con la sofistica, non faccia altro che riprendere la dialettica antica così come era stata intesa da Zenone, Platone e Aristotele. Il Kant del periodo critico, dunque, quando esercita la dialettica come critica dell’apparenza, non fa altro che compiere lo stesso tipo di ragionamento che aveva fatto Zenone di Elea, ovvero rifiutare una certa posizione perché contiene una contraddizione al suo interno.

  • Brandt Reinhard, Kant e il destino dell’uomo, 5-8 marzo 2001
  • Imre Toth, L’idealismo trascendentale di Kant e il suo ruolo storico e teoretico nella fondazione assimomatica della geometria, 16-20 maggio 2005
  • Alberto Burgio, Momenti di Storia della Dialettica, 12-16 giugno 2006
    Lezione del 12 giugno
    Lezione del 13 giugno
    Lezione del 14 giugno
    Lezione del 15 giugno
    Lezione del 16 giugno
  • James Conant, Varieties of skepticism, 3-5 dicembre 2007
  • Brandt, Reinhard, Immanuel Kant. Che cosa rimane?, 31 aprile - 5 giugno 2010
  • Il “regno dei fini” in Kant, a cura di A. Rigobello, L’officina tipografica, Roma 1996
    Contributi di L. Alici, F. Chiereghin, V. Hösle,   M. Ivaldo, N. Pirillo, A. Rigoberto
  • Helmut Holzhey, Il concetto kantiano di esperienza. Ricerche filosofiche delle fonti e dei significati. Con un’appendice sulla nozione platonico-aristotelica, Le lettere, Firenze 1997
  • Daniela Carugno, Il metodo della riflessione nella “Critica della ragion pura”. Implicazioni logico-ontologiche, metafisiche e trascendentali, La Città del Sole, Napoli 2001
  • Mirella Capozzi, Kant e la logica, Bibliopolis, Napoli 2002
  • Dialettica. Tradizioni, problemi, sviluppi, a cura di A. Burgio, Quodlibet, Macerata 2007
    Contributi di A. Burgio, G. Cambiano, F. Cerrato, F. Cimatti, C. De Pascale, R. Fineschi, F. Frosini, C.G. Garfagnini, F. Mignini, G. Oldrini, R. Rodeschini, N. Tertullian, A. Tosel, F. Vidoni

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