Archivio delle attività

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Quarta lezione
Napoli, 13 aprile 1988

La commedia della vita. Varie

Se la caricatura può essere definita un genere del comico, qual è l’essenza della commedia e in che modo il disegno ne esibisce i tratti? Strettamente legato al polo del serioso, che intende negare, il comico sorge nel punto in cui si spezza il decoro aristocratico e moraleggiante. È ciò che ad esempio accade con la travestia – la quale parla di una vicenda eroica come se capitasse fra gente comune – e la parodia, sino alla regressione psicologica del personaggio comico nell’osceno e nella scatologia.
In un cadenzato alternarsi di premeditati interventi dal pubblico e riflessioni di Gombrich, il seminario tematizza il legame fra caricatura e comico nella prospettiva della teoria del riso di Bergson e della costruzione del carattere tipologico, da Esopo a Goldoni.
L’essenza della commedia umana – questa nostra anfibia e comunissima – si lega al processo di tipicizzazione (dal greco typos, marchio) innescato dall’antica fisiognomica: comico è ciò che strappa il carattere spontaneo a un’azione, una figura, un volto, assegnandole un meccanismo. Come se la vita, simile a un orologio, potesse ogni volta ripetersi. Dove si presume il decorso naturale e mutevole degli eventi, lì cade un automatismo, il carattere s’immobilizza in un tipo (avaro, goloso, invidioso, saccente, Pantalone, Arlecchino, Zanni). È forse allora in questo senso che l’eccedere, il caricare il carattere in direzione del tipo, può farsi nel disegno una “caricatura”.

 

  • Marcello Gigante, I Fliaci: teatro comico popolare in Magna Grecia, 24 gennaio 2000
  • Michele Cautadella, Il concetto di comico nell’età moderna, da Hobbes a Bergson. Pirandello o il sentimento del contrario. Bachtin o il comico popolare di Rabelais, 13 febbraio 2001
  • Aniello Montano, De Sanctis e Croce sul “comico”, 13 aprile 2007 in Croce lettore di filosofia e letteratura 11-13 aprile 2007 
  • Patrizia Castelli, Falsificazioni e modificazioni dei corpi. Gli inganni della bellezza nel Rinascimento: teoria e immagini, 8-12 gennaio 2007 
  • Paul O. Kristeller,
 Retorica e filosofia dall’antichità al Rinascimento, ed. orig. Philosophy and Rhetoric from Antiquity to the Renaissance, trad. di A. Gargano, Bibliopolis, Napoli 1981
  • Honoré Daumier, Il ritorno dei barbari. Europei e “selvaggi” nella caricatura, a cura e con una prefazione di A. Stoll, presentazioni di A. Cortese Ardias, S. Piccolo, A. Basile, G. Pisani, introduzione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, ed. orig. Die Rückkehr der Barbaren. Europäer und “Wilde” in der Karikatur Honoré Daumiers, traduzioni di M. T. Mandalari, E. C. Vigliero, Mazzotta, Milano 1987
  • Ernesto Grassi, Potenza dell’immagine. Rivalutazione della retorica, traduzione e cura di L. Croce e M. Marassi, ed. orig. Macht des Bildes. Ohnmacht der rationalen Sprache. Zur Rettung des Rhetorischen, Guerini e Associati, Milano 1989
  • Massimo Verdicchio, Della dissimulazione: allegoria e ironia nella “Commedia” di Dante, La città del Sole, Napoli 2002
  • E. Kris, Zur Psychologie der Karikatur, in «Imago. Zeitschrift für psychoanalytische Psychologie, ihre Grenzgebiete und Anwendungen», hrsg. von S. Freud, XX , Heft 4, 1934, pp. 450-466
  • E. H. Gombrich, E. Kris, The Principle of Caricature, in «British Journal of Medical Psychology», XVII, 1938, pp. 319-342 

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