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Seconda lezione
Napoli, 15 giugno 1999
La querelle des anciens et de modernes: Boccalini, Tassoni, Lancelotti

Nei Ragguagli di Parnaso di Traiano Boccalini, afferma Fumaroli, non si può parlare di querelle tra antichi e moderni: essi collaborano a un’opera critica e di chiarimento della storia umana, in cui il ricorso all’antichità è una garanzia per l’uomo di lettere. Fumaroli analizza poi il decimo libro dei Pensieri (1620) di Alessandro Tassoni, dedicato al Paragone degli ingegni antichi e moderni.
Il pensiero europeo, e in particolare l’idea della res publica europea delle lettere si sviluppa dunque in ogni caso da Petrarca in poi sulla linea di un confronto, di un dialogo permanente degli spiriti presenti con i loro corrispondenti dell’antichità. Se Plutarco nelle Vite parallele concepiva il tempo dei Greci e quello dei Romani come un unicum, la concezione di una rottura tra passato e presente si affermò con Petrarca.
Tassoni, come Boccalini, ebbe un’attitudine moderata e distaccata: non volle dare il premio agli antichi ma non coltivò pregiudizi verso i suoi contemporanei o quasi contemporanei, ed ebbe il sentimento che il nuovo ciclo iniziato con Petrarca avesse una sua unità. Non bisogna poi dimenticare che dietro la querelle degli antichi e dei moderni c’è il confronto tra l’antichità pagana e la modernità cristiana: sminuire la modernità significherebbe sostenere, come Machiavelli, che la cristianità abbia contribuito a deprimere la grandezza d’animo dell’umanità; ma sminuire l’antichità significherebbe privare la modernità di una risorsa indispensabile. In Tassoni, molto più che in Boccalini, la questione del legame tra cristianità e modernità è centrale ed è trattata con prudentissima arguzia.
La visione di Tassoni, molto variegata, risulta a favore degli antichi per quanto concerne la storiografia: gli antichi erano nobili e generosi, mentre gli storici moderni sono servi, pagati dal re. La visione di Charles Perrault è opposta: Luigi XIV rappresenta la somma dei tempi, e a lui l’autore offre la res publica letteraria come farebbe un coro di adulatori.
Fumaroli prende poi in esame l’opera dell’abate don Secondo Lancelotti, L’hoggidì ovvero il mondo non peggiore né più calamitoso del passato (1623), dedicata al papa Urbano VIII. Sebbene non sia sviluppata in Lancelotti una concezione del tempo lineare come progresso, rimane che il momento presente è considerato come il migliore rispetto ad ogni altra epoca per l’armonia in esso realizzata fra tutte le cose: Richelieu, quando Lancelotti si recherà a Parigi, farà propria questa idea e se ne servirà per influenzare la pubblicazione di opere analoghe, che sostenevano la superiorità del presente, come L’erreur combattue: discours academique où il est curieusement prouvé que le monde ne va point de mal en pis (1641) di Daniel Nicolas de Rampalle, pubblicato da un grande editore francese e sovvenzionato dal potere sovrano.
L’idea che il presente sia superiore al passato assunse in Rampalle una forma meno rozza rispetto a quella di Lancelotti: il presente è superiore al passato in virtù della lotta della ragione critica contro i pregiudizi che vengono dall’antichità. La querelle degli antichi e dei moderni conosceva così in Francia una trasformazione rispetto alle teorie di Lancelotti e al panorama culturale italiano.

  • Il vocabolario della République des lettres. Terminologia filosofica e storia della filosofia. Problemi di metodo. Atti del Convegno internazionale in memoria di Paul Dibon, Napoli, 17-18 maggio 1996, organizzato in collaborazione tra il Centro di Studi del CNR per il Lessico Intellettuale Europeo e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. A cura e con una prefazione di M. Fattori, Olschki, Firenze 1997.
    Contributi di J.-R. Armogathe, G. Belgioioso, U. Berni Canani, C.T. Blackwell, R. Busa SJ, E. Canone, J.-P. Cavaillé, M. Fumaroli, T. Gregory, J. Hamesse, P. Lafon, A. Lamarra, E Lojacono, R. Palaia, L. Panizza, P. Pimpinella, G. Rees, C. Secrétan, G. Spinosa, L. Sturlese, P. Totaro, M. Veneziani, T. Verbeek.
  • Estetica barocca. Atti del Convegno internazionale tenutosi a Roma, presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, 6-9 marzo 2002, promosso dalla Bibliotheca Hertziana (Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte) e dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, a cura e con una presentazione di S.Schütze, Campisano, Roma 2004.
    Contributi di O. Bätschmann, A. Battistini, H. Bredekamp, C. Buci-Glucksmann, S. Carandini, M. Delbeke, P.-A. Fabre, T. Frangenberg, M. Fumaroli, K. Herding, V. Kapp, R. Lattuada, I. Lavin, S. Leopold, E. Levy, T. Montanari, M. Oberli, W. Oechslin, B. Pelegrín, S. Schütze, F. Solinas, V.I. Stoichita, M.A.Visceglia
  • Marc Fumaroli, L’umanesimo e la crisi contemporanea dell’educazione, Napoli, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, 2006
  • I Barberini e la cultura europea del Seicento. Atti del Convegno internazionale, Roma, Palazzo Barberini alle Quattro Fontane, 7-11 dicembre 2004, a cura di L. Mochi Onori, S. Schütze, F. Solinas. Presentazione di C. Strinati. Premessa di M. Fumaroli, De Luca, Roma 2007.
    Contributi di L. Arcangeli, F. Barberini, I. Barberini, M.G. Barberini, B. Barbiche, R.S. Barbiellini Amidei, P.-F. Bertrand, M. Boiteaux, S. Bruno, M. Calvesi, L. Calzona, A. Campitelli, N. Capponi, L.C. Cherubini, J.L. Colomer, I. de Conihout, J. Connors, S. du Crest, G. Curcio, E. Da Gai, M. D’Angelo, J. Delatour, D. Di Castro, R. Dobler, S. Ebert-Schifferer, B. Emich, L. Faedo, F. Gualdi, L. Guerrini, F. Hammond, J.G. Harper, I. Herklotz, E. Kieven, I. Lavin, M.A. Lavin, A. Lo Bianco, J. Mann, C. Mazzetti di Pietralata, J.M. Merz, P. Michel, L. Mochi Onori, G. Morello, M.K. Murata, A. Negro, E. Oy-Marra, C. Paoluzzi, C. Pieyre, L. Rice, E. Schettini Piazza, S. Schütze, J.B. Scott, L. Sickel, L. Simonato, F. Solinas, J.D. Stewart, C.Volpi, P.Waddy, K.Wolfe, P. Zampa
  • Francesco Fiorentino, Studi e ritratti della Rinascenza, La scuola di Pitagora, Napoli 2008
  • Francesco Fiorentino, Umanesimo e Rinascimento in Italia, La scuola di Pitagora, Napoli 2008

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