Archivio delle attività

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Quarta lezione
Napoli, 6 marzo 1986
Tempo di innovare, tempo di sistemare, tempo di distruggere: per una tipologia dei filosofi

 

Attraverso un movimento di sorvolo dell’intera speculazione hegeliana, Bodei mostra come i temi presenti nei frammenti del 1800-1803 ritornino anche nei testi della maturità di Hegel. In particolare, al ruolo della filosofia è dedicata l’introduzione alla Scienza della logica del 1812. Non si tratta però della semplice ripetizione confermativa di una tematica già affrontata: il compito della filosofia non è indifferente allo svolgersi del tempo cronologico, e di conseguenza non può essere identico in ogni epoca. Il rapporto tra filosofia e storia e quello tra filosofia e storia della filosofia non sono scevri dalle aporie classiche legate ai concetti di innovazione e tradizione, ed è anzi proprio a partire da questi che la complessa relazione tra genesi e struttura in Hegel può trovare uno schema di intelligibilità. Le tipologie dei filosofi che emergono dalle maglie del darsi di tale articolazione incoraggiano ulteriormente una visione metamorfizzante dello speculativo, radicalmente opposta all’interpretazione cumulativa e statuaria del pensiero filosofico proposta, tra gli altri, da Diogene Laerzio. Per Hegel non vi è continuità nell’incedere del pensiero vivente: esso procede per strappi e lacerazioni che si alternano a lunghi periodi di preparazione. A differenza della visione kantiana quindi, la storia della filosofia hegeliana fa corpo con il sistema, è l’elemento diacronico della sincronia sistemica, è il percorso interno necessario di una filosofia giunta al proprio compimento. La storia filosofica della filosofia non è epistemica e il filosofo non può concedersi il lusso dell’inattualità: al contrario, egli ha il compito di far penetrare la filosofia nell’opinione dotta del suo tempo e nelle istituzioni, facendone lo strumento attraverso il quale rendere edotto il pubblico è l’università.

Hegel, Ist auf das Allgemeine… / È all’universale…, in R. Bodei, Scomposizioni. Forme dell’individuo moderno, Einaudi, Torino 1987, pp. 258-259

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