Autori vari
ISBN 978-88-7723-184-0
Pagine: 182
Anno: 2023
Formato: 11,5 x 19,5 cm
Collana: Costellazioni, 15
«La fine del mondo c’è sempre stata. […] Che cos’è la fine del mondo se non sempre la fine del proprio mondo?». Questa lezione di Ernesto De Martino appare quanto mai attuale di fronte alla recente congiuntura pandemica e alle trasformazioni climatiche in atto. Delineando la nitida minaccia della perdita del nostro mondo, esse ci chiamano a investigare i modi in cui le società concettualizzano la propria fine. Il ragionamento collettivo raccolto in questo volume nasce dall’incontro di giovani studiosi in occasione del ciclo seminariale Antropologia dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (2020) e affronta, con un approccio multidisciplinare, il modo in cui l’essere umano si pone di fronte alla possibile catastrofe. Alle pratiche rituali e alle figure storiche e contemporanee della catastrofe (l’antropocene, l’apocalisse) si affianca una variegata riflessione sulla capacità di agire del corpo umano, sui suoi legami con l’elaborazione culturale e sul suo ruolo – oggi più che mai centrale – nei contesti di crisi.
INDICE
Premessa di Filippo Batisti, Rosa Coppola, Beatrice Occhini
1. Riti e tempi della fine
Fine della storia come fine del mondo. L’immaginario apocalittico nella Risposta a Giobbe di Carl Gustav Jung di Shady Dell’Amico
La situazione antropocenica. Cartografia critica di un dibattito di Alessandro Picone
Risposte collettive alla crisi della presenza. Un’analisi demartiniana del lutto di Isabella Di Renzo
2. Corporeità, affettività e cultura
Piedi che danzano, mani che pensano. Interconnessioni e crisi tra corpo umano e sociale di Antonella Sabrina Ravani
Artefatti e performance. L’incorporazione della maschera di Maria Silvia Possidente
Becoming human: a brief guide. Il videogame come abituazione corporea di Alessandro Guglielmo
Il condividuo: una proposta epistemologica tra antropologia culturale e scienze della vita di Francesca Franco
Indice dei nomi