Archivio delle attività

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Terza lezione
Napoli, 28 febbraio 1981

Thomas More e l’ Utopia (parte II)  

La prima parte del seminario analizza la funzione della religione nell’Utopia di Thomas More, oltre a riflettere sulle personali convinzioni dell’autore e sulle questioni teologiche legate alla sua condanna a morte. Sono inoltre ricostruite le vicende della diffusione dell’opera, dalla prima edizione di Lovanio nel 1516, alle successive edizioni di Parigi nel 1517 e di Basilea nel 1518, fino alle traduzioni pubblicate alla metà del XVI secolo in tedesco, francese, spagnolo e italiano. Al promotore dell’edizione italiana dell’Utopia, Anton Francesco Doni, è dedicata la seconda parte del seminario. Firpo espone le linee generali dell’opera e del pensiero del tipografo e scrittore italiano, da I marmi a Il mondo savio e pazzo, soffermandosi in particolare sulla tesi relativa al fallimento dell’Umanesimo. Il permanere della violenta e opprimente sperequazione sociale ed economica nell’Italia e nell’Europa di metà Cinquecento mostra come l’Umanesimo non abbia apportato alcun reale progresso per la collettività nel suo complesso, fatta eccezione per i pochi, vale a dire per quei rappresentanti delle classi agiate che potevano godere dei frutti delle arti, delle scienze e delle lettere. La soluzione che propone Doni, proprio muovendo dall’opera di Thomas More, è quella di un comunismo radicale, spogliato dei valori intellettuali e spirituali che avevano caratterizzato il Rinascimento.

L’ultima parte del seminario è dedicata da Firpo all’esposizione e al commento del pensiero del primo utopista tedesco Kaspar Stüblin e del suo Trattatello sullo stato degli Eudemoni o Eudemonensium Respublica, da cui spira un vento di controriforma, di austerità coatta, un’austerità che, se non è vissuta dai singoli come propria aspirazione, deve essere imposta dall’alto e dallo Stato: una versione cattolicizzata dell’utopia, in altri termini, che sembra condurne il linguaggio e la forma verso sponde non più riformistiche, ma restauratrici di un ordine e di una forma di Stato in linea con l’affermarsi appunto della Controriforma.

  • Aldo Maffey, L’utopia della ragione, presentazione di L. Firpo, Bibliopolis, Napoli 1987
  • Francesco Fiorentino, Studi e ritratti della Rinascenza, La scuola di Pitagora, Napoli 2008
  • Herbert Marcuse, La fine dell’utopia, estratto da Das Ende der Utopie, La scuola di Pitagora, Napoli 2008
  • Pierre Brunel, Mythe et utopie, La scuola di Pitagora, Napoli 2013
  • Eduardo Simeone, Nel segno di Erasmo. Philologia perennis e identità culturale europea, La scuola di Pitagora, Napoli 2014
  • Giuseppe Gagliano, Pace e guerra giusta nella riflessione di Erasmo da Rotterdam, La scuola di Pitagora, Napoli 2016

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