ISBN 978-88-97820-72-7
Pagine: 376
Anno: 2022
Formato: 15 x 21 cm
Collana: Saggi, 10
l paradosso della infinita seduzione, tra i moderni, e a più livelli, da Leopardi a Puccini, da Montale a Primo Levi, da Heaney a Wright, al gioco parodico-popolare o a uno striscione da stadio, del poema di Dante. Cioè, paradossalmente, del più ‘inattuale’ dei nostri scrittori.
Gilberto Lonardi ha insegnato a Verona Storia della letteratura italiana, Critica dantesca e Storia della tradizione classica. Professore emerito, ha tenuto corsi a Parigi e a Tours. Ha scritto su Leopardi (Classicismo e utopia nella lirica leopardiana, Firenze, Olschki 19692; L’oro di Omero. L’«Iliade», Saffo: antichissimi di Leopardi, Venezia, Marsilio 2005; L’Achille dei «Canti». Leopardi, «L’infinito», il poema del ritorno a casa, Firenze, Le lettere 2017; Il mappamondo di Giacomo, Marsilio 2019; Un naufragio e altre favole, Lugano-Milano, Giampiero Casagrande editore 2020). E su Manzoni, D’Annunzio, Pirandello, Michelstaedter, Montale (Il Vecchio e il Giovane, Bologna, Zanichelli 1980; Il fiore dell’addio, Bologna, il Mulino 2003; Winston Churchill e il bulldog, Venezia, Marsilio 2011). E su Sereni e Giorgio Orelli; sul ‘leopardismo’ otto-novecentesco. Premiato più volte, fa parte del gruppo direttivo del Comitato scientifico leopardiano.