Laboratorio
L’ornamento tra estetica, musica e retorica. Genesi, struttura e improvvisazione
A cura di Elisa Bacchi (Università di Pisa, ISF) e Amalia Salvestrini (Università di Milano, IISF)
lunedì 7, ore 16
Alessandro Bertinetto (Università di Torino)
Ornamento: tra abitudine e improvvisazione
martedì 8, ore 10
Carlo Serra (Università della Calabria e Università di Torino)
Dal colore alla struttura. Dialettiche configurabili e tensioni dinamiche nel suono
martedì 8, ore 16
Elio Franzini (Università di Milano)
Funzione dell’ornamento
mercoledì 9, ore 16
Federico Vercellone (Università di Torino)
L’ornamento come forma di vita. La borghese ansia della fine dal Biedermeier a Neri Oxman
Il tema dell’ornamento attraversa profondamente la storia del pensiero estetico, tanto da essere condizione stessa delle sue variazioni contemporanee. Con la sua ambivalente natura, da una parte accidentale, sino a diventare sinonimo di superfluità, dall’altra funzionale, sino a raggiungere uno statuto di essenzialità rispetto a ciò che è ornato, l’ornamento rappresenta una variazione di una struttura, un farsi discreto di un continuo, un agglomerarsi modulare, reiterabile, di figure in una struttura, sia essa un flusso temporale o un continuo spaziale. Al limite dell’intersezione tra continuo e discreto, tra invarianza e variazione, l’ornamento assume un valore di soglia, rappresenta un punto, forse indefinito, in cui una legge strutturale è sospesa e interviene la regola modulare che lo scandisce.