Progetto: Fiorinda Li Vigni
Coordinamento: Emilia Marra
Redazione: Giulia Adabessa, Elisa Bellato, Elenio Cicchini, Irene Dal Poz, Giulio Gisondi, Vincenzo Fatigati, Emilia Marra, Wolfgang Kaltenbacher
Social: Elia Mantovani
Supporto tecnico: Mario Beghini, Fabiana Castiglione, Francesca Vittoria
A cura di Giulio Gisondi
Tullio Gregory (1929-2019) è stato tra i maggiori protagonisti della storia della filosofia, della cultura e delle idee del secondo Novecento e della prima metà del Duemila. Muovendo dall’iniziale interesse per il platonismo e il naturalismo medioevali, per poi approdare allo studio dell’aristotelismo del Rinascimento, dello scetticismo e del libertinismo, dell’empirismo e del naturalismo del XVI e del XVII secolo, egli ha posto al centro delle sue ricerche i momenti di crisi e di transizione del sapere filosofico e scientifico europeo d’età moderna. Quest’approccio, teso a un esame storico integrato di terminologie e saperi differenti, ha saputo aprire nuove prospettive storiografiche e tracciare un metodo fondato sulla ricostruzione e l’analisi dei lessici, che avrebbe trovato nel Centro per il Lessico Intellettuale Europeo (dal 2001 Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee), da lui fondato nel 1970 e diretto fino al 2007, il luogo in cui poter fare storia delle idee seconda questa via d’indagine.
La sua prospettiva epistemologica e il suo metodo di ricerca si sono caratterizzati per una rinuncia alla definizione di cosa sia filosofia e storia della filosofia, per l’abbandono di ogni filosofia della storia, la liberazione da ogni forma d’assoluto logico-metafisico. Gregory ha rintracciato nello studio degli statuti e dei programmi universitari dal XIII al XVIII secolo, degli Studia degli ordini religiosi, dei manuali e degli appunti universitari, delle corrispondenze e delle biblioteche, delle circolazioni dei libri nelle differenti edizioni, delle traduzioni e del lessico, la via d’accesso più evidente e feconda nella comprensione della storicità delle diverse forme della riflessione filosofica. Attraverso questo lavoro egli ha contribuito a ridefinire le frontiere culturali e le epoche storiche, a problematizzare le periodizzazioni storiografiche, abbandonando il tentativo di uniformarle o renderle forzatamente coerenti e lineari, facendone emergere, piuttosto, la complessità, le continuità e le dissonanze.
Formatosi al Liceo-Ginnasio IX Maggio e al Liceo Torquato Tasso di Roma, tra il 1944 e il 1946 Gregory frequentò lo storico delle religioni Ernesto Bonaiuti, per poi iscriversi all’Università La Sapienza di Roma, dove divenne allievo di Pantaleo Carabellese, Carlo Antoni e Bruno Nardi. Si laureò sotto la guida di quest’ultimo nel 1951, con una tesi sul platonismo e il naturalismo nei filosofi della scuola di Chartres. Dal 1956 al 1960 fu assistente e professore incaricato dell’allora nascente Università di Lecce, per poi tornare a Roma nel 1962 come professore ordinario di Storia della filosofia medievale e, dal 1967 di Storia della filosofia. Ha insegnato all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, all’Université Paris Sorbonne, e al Collège de France. Dal 1951 ha collaborato con l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana per poi diventarne membro del Comitato direttivo. È stato socio dell’Accademia Pontaniana (1978) e dell’Accademia dei Lincei (1980), fellow della British Academy (1991) e membro della American Academy of Arts and Sciences (1995), nonché membro e poi presidente della Société Internationale pour l’Étude de la Philosophie Médiévale, del consiglio direttivo dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, del comitato direttivo del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo. È stato, inoltre, membro del comitato scientifico dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, direttore della Scuola di Studi Superiori di Napoli, fondatore e co-direttore della rivista Nouvelles de la République des Lettres. Tra il 1993 e il 1994 è stato membro del Consiglio di Amministrazione della Rai e tra il 2007 e il 2012 del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché membro del Consiglio scientifico del Dipartimento identità culturale del CNR. È stato Officier de l’Ordre des arts et des lettres della Repubblica Francese e dottore honoris causa dell’Université Paris Sorbonne, professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma, Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, Medaglia d’oro ai benemeriti della scienza e cultura, Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.
Sitografia
Per la biografia e le opere principali
Enciclopedia Italiana Treccani
Atlante Treccani
Archivio Tullio Gregory. ILIESI-CNR
La Scuola di Studi Superiori in Napoli. Una nuova sfida della ragione
Intervista sulla fotografia di Ivan Cerullo
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